È la morte a caratterizzare il racconto di Matteo. La morte di due donne. La prima che soffre di perdite di sangue e che, perciò, è considerata impura. La sua è la morte degli affetti, degli abbracci, della normalità , una perdita continua di energie.
La seconda è considerata morta dai parenti, morta prima ancora di poter sbocciare e fiorire nella pienezza. E Gesù, il donatore di vita, guarisce la prima e resuscita la seconda. Dove passa il Signore, anche solo il lembo del mantello, veniamo travolti dalla sua presenza, dalla sua inebriante forza salvifica.
Il Signore ferma l’emorragia di affetti, di emozioni e di energie che ci svuotano. E fa rinascere il fanciullo e la fanciulla che siamo stati, che vedono il mondo con uno sguardo colmo di sorriso. Passa nella nostra vita, il Signore, e ci restituisce alla pienezza.
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