Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 4 Febbraio 2023

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Ha compassione per i suoi discepoli, il Signore. Sono tornati entusiasti dalla loro prima missione, gioisce con loro, gioisce per loro. Gioisce con noi, gioisce per noi, sempre. Quanto è difficile gioire per gli altri! Appena ci accorgiamo di qualcuno che sta bene, che è radioso, scatta istintivamente in noi una piccola reazione di invidia… è normale che sia così, è evangelico imitare il Maestro e imparare a gioire con gli altri.

Così il Maestro gioisce con noi per tutte le piccole e grandi cose che riusciamo a compiere quando annunciamo il Regno. E si accorge della nostra stanchezza, del nostro vuoto interiore che riempie ogni angolo della nostra vita. Siamo abituati a immaginare un Dio che esige attenzione e devozione, che ci controlla o che si fa i fatti suoi. Il Vangelo, invece, ci destabilizza parlando di un Dio che si accorge delle nostre fatiche e vi pone rimedio, quasi mai come vorremmo noi.

Alla fatica interiore, alla sofferenza che inevitabilmente accompagnano la vita, il Signore pone una soluzione, un percorso: accogliere la sua Parola, rileggere la vita alla luce del suo progetto. Dio non ci salva risolvendoci i problemi, ma facendoci alzare lo sguardo, andando all’essenziale, scoprendoci amati. Andiamo con lui, seguiamolo nell’unico luogo in cui, infine, la nostra anima può trovare riposo: in Dio. Solo in Dio riposa l’anima mia, da lui proviene la mia salvezza.

La folla li aspetta, non rispetta il loro legittimo bisogno di riposare: sono pecore senza pastore, sfinite, bramano una sola parola, un cenno, un’indicazione che salvi. Così come fanno in molti, lo cercano, proprio come facciamo noi, cerchiamo sempre qualcuno che ci offra una soluzione, che ci tolga dai guai.

Fine del progetto di riposo e di vacanza, per Gesù e i suoi, ma, invece di scoraggiarsi, di irritarsi per il mancato riposo, ancora una volta, il Signore lascia che sia la compassione a condurlo e alla folla smarrita in cerca di pace nel cuore dona la sua Parola. Così come la dona a noi in questa giornata.

Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva

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