Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 31 Marzo 2023

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I nodi vengono al pettine e la tensione è ormai alle stelle. Ora tutto è chiaro, le carte sono scoperte, nessuna finzione, nessun alibi: Gesù non è inviso ai religiosi del tempo per qualche sua intemperanza o per il suo modo di interpretare la Torà ritenuto eccessivamente aperto. Gesù è accusato di prendersi per Dio, di farsi Figlio di Dio, si arroga la natura divina.

Il maestro argomenta: la Scrittura stessa dice che Dio rende suoi figli coloro a cui si rivolge, quindi che problema c’è? Non basta questa argomentazione: i giudei ora sanno che Gesù ha ben altre pretese, innominabili, inconcepibili. E se anche le opere confermano quanto egli dice, se anche tutto orienta a confermare quanto egli dice, se la Parola stessa indica la verità delle sue parole, il loro cuore si rifiuta di accoglierlo. Gesù morirà per questa pretesa: lui, che è uomo, si è fatto Dio, il più orribile dei crimini, per un Giudeo.

Ricordiamocelo quando pensiamo che Gesù sia un grande uomo e niente di più: si è fatto Dio. Ma allora il Nazareno è un pazzo? Oppure è esattamente ciò che pretende di essere? Siamo liberi di accoglierlo o di rifiutarlo. Certo: questa pretesa ci fa un po’ sorridere: tutti, oggi, si prendono per Dio.

E il nostro mondo occidentale, a volte bipolare, da una parte guarda con sufficienza a noi poveri credenti, retaggio di una visione primitiva della realtà, deboli mentali non ancora convertiti al lume della scienza e della tecnologia; dall’altra esalta chi si sostituisce a Dio: pretende di gestire e manipolare a proprio profitto (a qualunque costo) le leggi della natura, decide chi far vivere e chi no (poverini evitiamo loro una vita di sofferenza) e ci propone modelli irraggiungibili, nuove divinità della contemporaneità, ricchi, sprofondati nel lusso e nell’eccesso, applauditi e osannati.

Poveri noi… Vi dico la verità: da parte mia preferisco ancora affidarmi a quel falegname che credo essere la rivelazione definitiva del volto di Dio. Ogni giorno di più.

Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva

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