Aspettiamo il ritorno dello sposo, non di un giudice. Di una persona desiderata ed amata con cui condividere momenti di intensa gioia. Perciò vegliamo come le amiche della sposa anche se lo sposo tarda, Siamo invitati a tenere accese le lampade per accompagnare in corteo lo sposo verso il luogo dell’incontro.
Ciò che ci è chiesto, come spiega Gesù, è di mantenere accesa la piccola fiamma che in altri passi è collegata alla fede e alla testimonianza. Non sono egoiste le ragazze prudenti, sanno che dividere l’olio rimasto significherebbe farlo mancare a tutte le presenti. Così è la fede: non possiamo prestarla ad altri e gli altri non possono condividerla con noi.
È una scelta personale, profonda, intima che non ammette trucchi o scorciatoie. Coltiviamo il desiderio in noi, che mai la paura, o la stanchezza o lo scoraggiamento spengano la speranza che è stata accesa nei nostri cuori. Soprattutto in questi tempi che stanno duramente mettendo alla prova le nostre abitudini religiose, soprattutto in questa nostra Europa sempre più secolarizzata e indifferente soprattutto dopo gli orribili scandali che hanno radicalmente compromesso la credibilità della testimonianza.
La notte è fonda e ci sentiamo smarriti perché abbiamo l’impressione di avere tradito il vangelo e ci sentiamo come le vergini stolte, sciocche e imprudenti per aver pensato che nulla mai sarebbe cambiato. Ma è proprio qui e ora il tempo di brillare in mezzo alle tenebre, con umiltà, autenticità, costanza. Lo sposo viene quando meno ce lo aspettiamo e non sta a noi dettare i tempi dell’agenda di Dio che sa fare benissimo il suo mestiere.
Animo amici e amiche dello sposo! Con cuore innamorato viviamo questo tempo di attesa assaporando la gioia dell’incontro fra Dio e la sua sposa, l’umanità. Umanità di cui facciamo parte integrante, che viviamo con passione senza tenerci da parte e che possiamo fecondare con la nostra piccola fiammella quotidiana.
FONTE: Amen – La Parola che salva
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 25,1-13
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