Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 30 Settembre 2020 – Lc 9, 57-62

Siamo disposti a seguire il Signore fino in fondo? Abbiamo in noi la determinazione che rende duro il nostro volto e ci rende capaci di osare? Essere discepoli non è, come molti immaginano, una scelta di ripiego, un rifugio dal mondo sporco e cattivo, ma una scelta per persone forti, determinate, disposte a pagare un prezzo per annunciare il Regno di Dio!

La pagina sul discepolato che segue direttamente la scelta di Gesù di salire a Gerusalemme va letta proprio in questa direzione: Gesù non vuole discepoli che facciano della fede una piccola tana, un nido, un rifugio sicuro.

Né vuole discepoli legati alle tradizioni famigliari soffocanti e mortifere, che impediscano di cogliere la novità del Regno. Né vuole discepoli che passino il tempo a rimpiangere il passato, a lamentarsi del presente (anche ecclesiale!), volgendosi indietro mentre arano. Gesù vuole discepoli dinamici, che guardano avanti, che fra loro intessono legami basati sulla nuova logica della famigliarità in Dio, che dedicano la vita all’annuncio.

Chiediamoci se siamo disposti a diventare discepoli così, se siamo disposti a cambiare radicalmente il nostro modo di immaginare il cristianesimo!

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