Non deve essere stata una gran giornata, quella dei discepoli. Ignari di quanto sta per succedere, hanno seguito il Maestro dopo l’ultima cena ed ora, nei pressi del Getsemani, ascoltano la sua lunga riflessione che riassume la sua visione delle cose e rivela il suo stato d’animo.
Hanno raggiunto le vette sentendolo parlare di un amore che scaturisce dal Padre. Hanno ascoltato, sbigottiti, quando ha parlato di odio proveniente dal mondo. Si sono rasserenati per qualche istante quando ha promesso loro il Paraclito, l’avvocato difensore.
Mi immagino lo stato d’animo dei Dodici, travolti dalle parole del Signore, storditi dall’intensità del suo discorso. Ma non è finita. Anzi, il colpo deve ancora arrivare: Gesù dice che a breve piangeranno.
Di cosa sta parlando? Resto sempre allibito davanti a queste parole che indicano quanto gli apostoli non avessero capito nulla della situazione. Solo Giuda aveva capito e, dal suo discutibile punto di vista, cercato una soluzione al momento.
È solo, Gesù. Solo davanti alla sua morte, ma trova ancora la forza e il tempo per rassicurare i suoi. Il loro pianto si trasformerà in gioia.
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Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
Dal Vangelo secondo Giovanni
Gv 16, 16-20
In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete».
Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire».
Gesù capì che volevano interrogarlo e disse loro: «State indagando tra voi perché ho detto: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”? In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.