Non è difficile da capire la parabola del grano seminato a grano in cui cresce anche la zizzania. Semmai è difficile da vivere. Capiamo tutti il messaggio: nel campo buono della nostra vita, della storia, l’avversario ha seminato la zizzania.
L’odio, la vendetta, l’astio, la piccineria, la divisione. La portiamo nel cuore, è evidente, non abbiamo bisogno che qualcuno ci convinca della sua esistenza. Esiste, la zizzania, anche se a volte giriamo il volto dalla parte opposta. Semmai si tratta di prenderne coscienza e di decidere cosa fare, come muoverci.
L’istinto immediato che portiamo nel cuore, la reazione immediata, è quella di strappare la zizzania. Fare una bella cernita, impegnarci, pregare, fare sacrifici, o qualcosa del genere. Salvo poi, magari dopo anni di sforzi, accorgerci che non è cambiato niente, che il nostro uomo vecchio, intonso, è lì che fa la guardia al santo che pensiamo di essere diventati.
Non preoccupiamoci, amici, fidiamoci di Dio, lasciamo fare a lui. La pazienza che Dio porta verso noi stessi e verso il mondo, usiamola anche noi. La mietitura e la separazione avverranno decisamente più avanti…
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Come si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13, 36-43
In quel tempo, Gesù congedò la folla ed entrò in casa; i suoi discepoli gli si avvicinarono per dirgli: «Spiegaci la parabola della zizzania nel campo».
Ed egli rispose: «Colui che semina il buon seme è il Figlio dell’uomo. Il campo è il mondo e il seme buono sono i figli del Regno. La zizzania sono i figli del Maligno e il nemico che l’ha seminata è il diavolo. La mietitura è la fine del mondo e i mietitori sono gli angeli. Come dunque si raccoglie la zizzania e la si brucia nel fuoco, così avverrà alla fine del mondo. Il Figlio dell’uomo manderà i suoi angeli, i quali raccoglieranno dal suo regno tutti gli scandali e tutti quelli che commettono iniquità e li getteranno nella fornace ardente, dove sarà pianto e stridore di denti. Allora i giusti splenderanno come il sole nel regno del Padre loro. Chi ha orecchi, ascolti!».
Parola del Signore.