Gesù vuole purificare il lebbroso che si prostra dinanzi a lui, riconoscendolo Maestro e Signore. Vuole liberarsi non soltanto dalla lebbra che ha devastato il suo corpo ma, anche, dai sensi di colpa, dalla solitudine e dal giudizio che lo hanno confinato ai margini della società. Perché, nonostante la lezione di Giobbe, allora come oggi molti pensavano che la malattia e la disgrazia fossero una punizione divina.
Così il lebbroso ha imparato sin dalla manifestazione dei primi sintomi di essere un maledetto, un punito da Dio, un impuro, una persona sbagliata e da evitare. E così è trattato da tutti coloro che ha incontrato fino a sprofondare nella solitudine spirituale e fisica. Ora, ancora, spera in un miracolo, spera in qualcuno che lo accolga, che lo ami, che lo ascolti. Mendica, prostrato.
Perché quella prostrazione, ormai, la porta nell’anima, la conosce bene, perché è piegato davanti alla malattia, davanti alla vita, davanti alla gente. Elemosina purezza, uno sguardo diverso, umano, compassionevole. Elemosina attenzione, lui che viene definito a partire dal suo male. Gesù vuole purificarlo, vuole liberarlo, vuole alleggerire il suo cuore.
Lo voglio!, dice, guardandolo negli occhi. Dio desidera il mio bene, la mia guarigione, desidera la mia conversione profonda. Il nostro è un Dio felice che ci vuole felici, Dio non ce l’ha con me, non mi fa lo sgambetto, non mi manda le disgrazie. Altre sono le ragioni della sofferenza e del dolore, alcune incomprensibili, nonostante la fede, nonostante tutto.
Eppure, ancora oggi, ci viene istintivo pensare che se mi accade qualcosa è perché Dio in fondo mi perseguita, mi punisce. Ma che buona notizia è sapere che se faccio il bravo Dio mi premia dandomi salute e benessere e se faccio in monello Dio mi manda una malattia? Superiamo questa visione pagana e orribile che portiamo nel cuore: il Dio di Gesù non è così.
E se abbiamo il coraggio di riconoscerci bisognosi, se ci lasciamo toccare, ogni peso viene tolto, per ritrovare purezza.
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mt 8,1-4
Il blog di Paolo | LEGGI ALTRI COMMENTI AL VANGELO DEL GIORNO