Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 30 Giugno 2022

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È colma di stupore, la folla, traboccante di gioia. Non capita tutti i giorni di vedere un paralitico correre e saltellare. Non capita tutti i giorni di vedere un popolano zittire i saccenti scribi, i teologi dell’epoca. Ma, soprattutto, non è mai capitato che qualcuno dicesse che il perdono di Dio può essere donato dagli uomini.

La spiritualità giudaica credeva che il perdono fra di noi fosse tutto e solo affare nostro, ma che quello di Dio era riservato e lui e si potesse solo chiedere con umiltà nel giorno dell’espiazione, lo Yom kippur.

Ora non è più così: Gesù dona il perdono per conto di Dio, e non sono solo parole, il peso del peccato viene tolto dalle spalle del paralitico che torna a camminare perché, sì, il peccato paralizza. Gioiamo che il potere del perdono è affidato alle mani degli uomini, dei fratelli che hanno ricevuto dalla Chiesa il mandato di donare quel perdono.

Siamo perdonati, abbracciati da Dio, quando ci accostiamo alla Riconciliazione, viviamo un momento di presenza reale del Signore, siatene certi. Possiamo rinasce ogni volta che serve.

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