Ci è stato donato tanto dal Signore: amore, pace del cuore, speranza, prospettiva futura, capacità di condivisione, famigliarità con Dio. Ci è stato donato tanto perché ciò che ci è stato donato lo possiamo condividere con i tanti fratelli e sorelle che oggi incontreremo e che non conoscono il volto del Dio di Gesù Cristo.
La lampada che arde nel nostro cuore va posta sopra il lucerniere della nostra vita, non sotto lo sgabello. Non dobbiamo ritagliare uno spazio alla fede quasi che questa debba occupare solo alcuni aspetti della vita, ma l’incontro con Dio, inesorabilmente, contagia ogni amgolo della nostra vita, anche e soprattutto quegli aspetti più oscuri, più torbidi, che spesso teniamo lontano dall’influenza divina.
E se la nostra vita si lascia tutta illuminare dalla Parola, allora anche chi ci sta accanto se ne accorge: per la qualità della nostra vita, per la serietà del nostro impegno, per il buonumore perdurante fondato sulla speranza in Cristo, non sul bioritmo.
Ci è stato dato tanto, non per chiuderlo in una scatola di buoni sentimenti e di emozioni fra me e il mio piccolo Gesù, ma per farlo fruttare e metterlo a servizio dei fratelli.