Gesù è a casa sua, la piccola Nazareth dove tutti si conoscono e sono in qualche modo imparentati. Luca ci racconta che, secondo il suo solito, Gesù entra nella sinagoga del villaggio e proclama la Scrittura.
Frequenta la parrocchia, il Maestro, non si sente migliore, non costruisce una comunità parallela, di migliori, di puri, di credenti credibili e azzimati. Frequenta la parrocchia e si mette a servizio della liturgia e, come consuetudine, fornisce una personalissima chiave di lettura al testo che ha appena proclamato.
Sappiamo quanto scandalo suscita quella piccola omelia (fossero capaci le nostre omelie di scuoterci!) ma quel che voglio rimarcare è l’umiltà adulta e consapevole del Signore che accetta di far parte di una comunità che si rivela ben più che limitata.
Se vogliamo ripartire e far ripartire il pezzo di Chiesa che è in Italia e di cui facciamo parte, cominciamo con l’esserci. Anche se si fatica.
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