Ci si abitua a tutto, figuriamoci alla fede. Solo che, a volte, ci si abitua come quando si continua a bere lo stesso vino per anni e si diventa impermeabili alla novità.
Ci siamo costruiti dei riferimenti: uno stile di preghiera, un prete che ci piace, alcune convinzioni profonde che abbiamo interiorizzato. Bene, ottimo, ci sta. Solo che Dio, che ha un gran senso dell’ironia ed è sempre in movimento, spesso spariglia le carte. Il discepolato non è come mangiare ad una mensa aziendale ma, piuttosto, è come partecipare ad un pranzo di nozze.
Ed è inutile cercare di rattoppare una fede logora con piccoli aggiustamenti di rotta come a volte accade nelle nostre parrocchie. Seguire lo sposo che è in mezzo a noi, accogliere il vino nuovo del Vangelo, frizzante e dinamico, significa avere il coraggio di cambiare le nostre botti, il coraggio di cambiare i vestiti logori. Così è il nostro Dio!
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