Gesù prende la ferma decisione di dirigersi verso Gerusalemme. E pazienza se i suoi discepoli dimostrano di non avere capito niente e litigano fra di loro su chi sia il più grande. Pazienza se non sono disposti a seguirlo quando parla di portare a compimento la sua missione a costo di morirci.
Pazienza se, dopo tutti i discorsi fatti, i discepoli dimostrano di non avere capito niente chiedendogli di impedire ad un tale di parlare in suo nome. Pazienza se i samaritani non vedono in lui un profeta che li ama ma un ebreo da ostacolare. Pazienza se il mite Giovanni, il mistico (!), vistosi rifiutato invoca sui samaritani i fulmini dal cielo. Pazienza. Gesù indurisce il suo volto, così scrive Luca, e si dirige verso Gerusalemme perché a Gerusalemme si gioca il destino di ogni profeta e di ogni profezia.
Può succedere anche a noi che abbiamo conosciuto la tenerezza di Dio di essere rifiutati o ignorati dalle persone che abbiamo intorno. Oggi non va più di moda essere cattolici, anche a causa dei troppi scandali che hanno intorbidito l’acqua del Vangelo. Ma proprio davanti al rifiuto misuriamo il nostro cammino di fede perché il rischio di diventare dei vendicatori per conto di Dio è sempre presente.
Il mite e determinato Gesù, invece va oltre e ci insegna a fare altrettanto, lui per primo si scontra non solo con il rifiuto dei samaritani ma, cosa ben peggiore, con la pochezza dei suoi discepoli. Pochezza che ritroviamo nelle nostre stanche comunità, e in noi stessi, ma che non impedisce a Dio di farci strumenti.
In questi tempi cupi ciò che possiamo fare è imitare la forza interiore di Gesù, frequentandolo, ascoltandolo, adorandolo. Siamo davvero diventati una minoranza, se non nei numeri certamente nella radicalità del discepolato. Se ancora viviamo in un paese che affonda le proprie radici nella tradizione cristiana, nei fatti le scelte, le parole, i valori sono lontani dal Vangelo. In queste tenebre lasciamo brillare la luce di Cristo.
Vorrei avere un briciolo della forza di Gesù e della sua passione e della sua determinazione, per annunciare il volto di Dio.
FONTE: Amen – La Parola che salva
Commento al brano del Vangelo di: ✝ Lc 9,51-56
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