Il tempo del deserto quaresimale è un tempo che rimette tutto in discussione, che ci invita a rivedere il nostro stile di vita e la nostra fede.
Uno dei pilastri centrali della conversione resta la preghiera, quotidiana, autentica, che parte dalla vita e incontra la Parola per tornare alla vita, che si rivolge ad un Padre che conosce e ama i suoi figli.
No, non abbiamo bisogno di tante parole, di interminabili pontificali per essere conosciuti e accolti da Dio. La straordinaria preghiera che il Signore consegna ad ogni discepolo è una catechesi sul volto di Dio e sul volto dell’uomo.
Preghiamo un Dio celato, Padre di tutti, il cui nome è santificato negli uomini, quando viene il suo Regno di pace e giustizia, la cui volontà di bene invochiamo su di noi.
Chi prega è un uomo che, mendicante, necessita di pane, di affetto, di perdono da ricevere per poter dare, che chiede di superare la tentazione del maligno.
Una preghiera straordinaria, l’unica che il Signore ha donato ai suoi discepoli per potere dire le parole giusta, senza sprecarne troppe, senza farci un’idea piccina e approssimativa di Dio.
Da questa preghiera ripartiamo per scoprire il gusto della preghiera quotidiana.