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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 3 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 14, 6-14

Nel cuore della festa pasquale, celebriamo la memoria dei santi Filippo e Giacomo, i cui corpi sono venerati nella Chiesa dei dodici apostoli a Roma. È l’occasione, per noi, di attingere alle radici della nostra fede. Due apostoli che ci richiamano alla saldezza della nostra fede, alla verità delle nostre certezze.

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Dobbiamo imparare a riconoscerli come fratelli, persone realmente esistite, uomini che hanno faticato, lottato, dubitato, creduto e che hanno reso testimonianza al risorto con la loro vita e il loro martirio. Così possiamo imparare da loro, imitare il loro ardore, compatire i loro (e nostri) limiti ed errori. Che senso dell’ironia ha lo Spirito nel mettere insieme due santi così diversi!

Filippo, discepolo del Battista, il cui nome e le amicizie alludono ad una provenienza meticcia, capofila di coloro che si aprono al dialogo con i pagani, è celebrato insieme a Giacomo il minore, cugino di Gesù, che sostituirà Giacomo il primo apostolo ucciso, alla guida della comunità di Gerusalemme, piuttosto conservatore.

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Eppure così è la Chiesa, fatta di progresso e innovazione nella tradizione e nella tutela del deposito della fede. Filippo e Giacomo sono come i due simboli, le due facce della Chiesa che, sempre, è chiamata a non tradire o svendere il prezioso tesoro del vangelo consegnatoci da Cristo e, nel contempo, a non arroccarsi o chiudersi al mondo.

Così, in questi duemila anni, la Chiesa è riuscita, bene o male, a restare fedele al mandato del Signore, confrontandosi con le svolte della Storia conservando l’essenziale e mutando il provvisorio. Ancora oggi, purtroppo, la barca della Chiesa è sballottata dai venti del mondo, ma quello che più colpisce e ferisce è la mancanza di una visione di fede all’interno delle comunità che imitano le partigianerie e le contrapposizioni del mondo.

La Chiesa da sempre è accettazione delle diversità, accoglienza di prospettive, perché è lunga larga e profonda e così l’ha pensata e voluta il Maestro. Filippo e Giacomo ne sanno qualcosa!

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FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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