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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 3 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Gv 20, 24-29

Oggi la Chiesa celebra la festa di Tommaso, uno dei discepoli più conosciuti ma non sempre capito nella sua illuminante storia personale.

Da anni combatto un’accesa battaglia contro la semplificazione del giudizio, tanto più se il giudizio riguarda la fama di un santo come Tommaso, passato alla storia per la sua incredulità. Chi continua ad affermare questa sciocchezza non ha, evidentemente, mai letto il Vangelo.

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La storia di una persona va letta nella sua complessità, nella sua evoluzione. E il Tommaso che troviamo nel Vangelo è un fervoroso credente disposto ad andare a Gerusalemme, seguendo Gesù, anche quando l’aria che tira intorno a lui è carica di tensione e che chiede al Signore, dopo l’ultima Cena, come poterlo seguire.

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Non stupisce, allora, la rabbia che Tommaso manifesta ai suoi amici dopo il dramma della croce. Tommaso, come abbiamo letto, è assente nel momento in cui Gesù risorto appare ai suoi e, alla testimonianza di questi, si rifiuta di credere. Tommaso è deluso, amareggiato, sconfitto. Il suo terremoto ha un nome: crocifissione.

Lì, sul Golgota, ha perso tutto: la fede, la speranza, il futuro, Dio. Ha vagato per giorni, come gli altri, fuggendo per la paura di essere trovato e ucciso. Umiliato e sconvolto, si è trovato al Cenacolo con gli apostoli che gli hanno raccontato di avere visto Gesù.

E, lì, Tommaso si è indurito. Giovanni non ne parla, tutela della privacy, ma so bene cosa ha detto agli altri. Tu Pietro? Tu Andrea? E tu Giacomo? Voi mi dite che lui è vivo? No, non è possibile… come faccio a credervi? Tommaso è uno dei tanti (il primo) scandalizzati dall’incoerenza di noi discepoli. Il patrono dei delusi dalla Chiesa.

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Eppure resta, non se ne va, stizzito. Resta in quella Chiesa, fragile e incoerente. E fa bene. Perché torna proprio per lui, il Signore. E l’incontro è un fiume di emozioni. Gesù lo guarda, gli mostra le mani, ora parla. Tommaso, so che hai molto sofferto. Anch’io, guarda. E Tommaso crolla. Anche Dio ha sofferto, come lui.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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