Il ritorno di Gesù a Nazareth è infarcito di incomprensione e di imbarazzo. E lo stupore, la meraviglia, dominano le relazioni fra il Maestro, attorniato dai suoi discepoli di Cafarnao e i suoi amici e parenti che si interrogano sulla sua inattesa sapienza.
Lo conoscono bene, Gesù, è cresciuto in mezzo a loro, ha giocato con loro, ha aggiustato, insieme al padre, le loro povere cose, cosa gli prende? Chi si crede di essere? Non ha la stoffa del profeta, né l’andatura del maestro della Legge. È troppo dimesso per essere credibile, troppo banale per suscitare davvero interesse.
Così accade anche a noi: spesso Dio si manifesta attraverso i gesti semplici di chi lo racconta, attraverso la quotidianità, per mezzo di manifestazioni discrete che vanno intercettate con lo sguardo del cuore.
Deponiamo le armi, abbandoniamo pregiudizi e supponenza: che il Signore oggi si meravigli, si, ma del nostro entusiasmo!
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