Esistono gli angeli, e anche gli arcangeli. Anche se fanno arricciare il naso alla nostra società che si appella alla scienza a giorni alterni, che si pensa disincantata ed adulta rifiutando la favola del cristianesimo, salvo poi appendersi agli oroscopi e consultare i maghi. Esistono, la Bibbia ne parla diffusamente, perché non tutto ciò che esiste appare ai nostri occhi.
Ci siamo noi, che abitiamo un corpo, ed esistono puri spiriti creati da Dio e che interagiscono, a saperli riconoscere, nelle nostre vite. Spiriti di luce che Dio ci mette accanto per proteggerci, per orientarci, per accompagnarci. E, secondo la riflessione biblica e quella apocrifa, ci sono degli ordini, delle strutture fra gli angeli. E fra questi riconosciamo i tre “super” angeli che celebriamo oggi: Gabriele che annuncia, Raffaele che accompagna e guarisce, Michele che combatte e protegge.
Ci sono momenti nella nostra vita in cui facciamo esperienza della presenza di Dio che è sempre delicata e sottile e che richiede da parte nostra una apertura del cuore. Sono messaggi che ci arrivano attraverso eventi, una lettura, un incontro inatteso o una parola sui social. Le parole giuste al momento giusto che scuotono le nostre intorpidite coscienze e ci orientano verso Dio.
Siamo certi che dietro questi messaggi inusuali ci sia la presenza di Gabriele. Ci sono momenti nella nostra vita in cui dobbiamo fare un percorso, un cambiamento, un viaggio interiore a volte in maniera dolorosa. Ogni cambiamento, richiede una conversione e una sofferenza ma siamo certi che Raffaele come ha fatto con Tobia, sotto mentite spoglie, ci accompagna.
Ci sono momenti in cui la tenebra parla al nostro cuore, ci svalutiamo, ci lasciamo abitare dalla rabbia, dal vittimismo. È il momento in cui chiedere aiuto al più guerriero tra gli angeli, che con la spada infuocata che è la Parola, sconfigge l’avversario che esiste e lavora. Rendiamo loro onore, facciamoli entrare nelle nostre vite, accogliamo questo grandioso dono di Dio.
Paolo Curtaz
FONTE: Amen – La Parola che salva
✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Gv 1,47-51
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