Salgono e scendono gli angeli, dal cielo alla terra, perché il cielo si è aperto. Come una scala che perfora le nubi e mette in contatto umano e divino come aveva immaginato padre Abramo.
Non c’è più nulla di segreto perché Dio svela il suo volto, i cieli sono squarciati e noi possiamo vedere ciò che prima era nascosto: un Dio che ama infinitamente ogni creatura, lasciandola libera. E per comunicare Dio si serve di puri spiriti, gli angeli, che riempiono pagine e pagine della Scrittura.
E, fra questi, i tre angeli particolari, speciali, che la liturgia celebra oggi: Gabriele, il messaggero, Michele, il guerriero, Raffaele, il viandante guaritore. Amici riservati che accompagnano i nostri passi e le nostre scelte e che vegliano sul nostro cammino. Oggi li celebriamo, li onoriamo, li ringraziamo perché, quando apriamo il nostro sguardo interiore, riconosciamo la loro opera nella nostra vita.
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