Gesù guarisce un idropico di sabato, prendendolo per mano. Solo che alcuni fenomeni e avvocati di Dio (sempre presenti in ogni epoca) considerano la guarigione come un lavoro, attività che viola il riposo sabbatico.
E Gesù, con infinita pazienza, ancora argomenta, spiega, dibatte: chi di voi se un asino gli cade nel pozzo non lo tira fuori? Impossibile avevano sentenziato i rigidi esseni. Lo si nutre aspettando che passi il sabato argomentavano alcuni rabbini. No, Gesù, Signore del sabato, sa bene che il Dio della vita non si nasconde dietro queste sottigliezze.
Lasciamoci anche noi condurre per mano dal Signore fuori dalle ristrettezze in cui, troppe volte, abbiamo chiuso la sua Parola e il suo comandamento che libera, non soffoca. Lasciamoci condurre per mano verso una corretta visione di Dio e della norma, che è la forma dell’amore, non la sua negazione.
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