Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 29 Luglio 2020

Marta e Maria, le due sorelle amiche di Gesù. Insieme al loro fratello Lazzaro hanno accolto il Signore molte volte nella loro piccola abitazione di Betania, sul monte degli ulivi, fornendo al maestro, stanco della Gerusalemme che uccide i profeti, un angolo di famiglia, un piccolo rifugio dove trovare intimità e ascolto, un piatto caldo e qualche sorriso.

Ci intenerisce l’idea che Dio abbia bisogno di pace, come noi, che abbia bisogno di riposo e di intimità! E le due sorelle sono diventate famose per una scenetta in cui Maria ascoltava, rapita, le parole di Gesù mentre Marta, che oggi festeggiamo, preparava un po’ di cena. Gesù, racconta Luca, rimproverò bonariamente Marta, salvo poi, ne sono certo, far alzare Maria perché apparecchiasse la tavola assieme a sua sorella …

Marta è l’icona di una fede attiva, concreta, che vede il bisogno ed interviene, che non è persa fra le nuvole, che sa tradurre operativamente l’amore; di una fede che si concretizza nel servizio. E quante “Marte” ci sono nelle nostre parrocchie! Signore che puliscono la chiesa, che accudiscono preti oberati dal lavoro, mamme che si fanno in quattro per organizzare una festa, nonni che tengono aperti gli oratori…

Oggi è la loro festa, la festa di chi prepara la cena a Cristo.

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