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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 29 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 16, 13-19

Oggi la Chiesa celebra in un’unica festa Pietro e Paolo, le due colonne che hanno reso grande la comunità di Roma. Due discepoli che, ognuno nella sua sensibilità, hanno reso un grande servizio al Signore.

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Le due colonne su cui si fonda la nostra fede, che garantiscono la verità dell’annuncio, che rappresentano plasticamente il fatto che noi crediamo a quanto trasmessoci dagli apostoli, custodendo preziosamente il loro annuncio.

Non seguiamo le mode, non ci costruiamo un Gesù più accessibile, ma crediamo in Gesù così come ce lo hanno raccontato i primi discepoli, le prime discepole. La nostra è una fede apostolica. Che fantasia ha lo Spirito Santo!

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E che senso dell’umorismo e coraggio ha la Chiesa nel mettere insieme due santi così diversi che, in vita, hanno avuto più di un’accesa discussione e più di uno scambio di vedute… Pietro è stato chiamato da Cristo a diventare custode della fede, garante della integrità dell’annuncio che il Signore aveva fatto agli apostoli e al mondo, segno di unità per la multiforme esperienza di Chiesa che si è incarnata, lungo i secoli, in popoli tanto diversi.

Ruolo non proprio adatto ad un umile ed illetterato pescatore di Galilea! Ma il Signore non guarda all’apparenza o alle capacità ma alla persona e al suo percorso. Pietro che diventa punto di riferimento per gli altri discepoli, presenza rassicurante e modesta della fedeltà al Signore.

Paolo, invece, è il degno rappresentante di un mondo culturalmente aperto e dinamico, capace di riassumere in sé il meglio delle culture da cui proveniva. Di etnia e fede giudaica, di formazione e lingua greca, cittadino romano, è il prototipo del cristianesimo che supera il piccolo regno di Israele per diffondersi in tutto il mondo, capace di confrontarsi e di fecondare la contemporaneità.

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Ogni contemporaneità. Il Signore lo ha chiamato per diventare strumento di evangelizzazione presso i pagani e a fondare la Chiesa fuori dai confini di Israele. Che grande dono di Dio sono stati! E che bello poter contare sulla loro presenza e la loro preghiera!

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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