Gesù parla in parabole per annunciare i misteri del Regno. La prima parabola riportata dal primo Vangelo ha a che fare con la Parola. Una Parola che Dio semina con abbondanza e che può germogliare nel cuore del discepolo che sa accogliere.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 29 Gennaio 2025” su Spreaker.È rispettosa la parabola, non esaspera, non mette all’angolo, non imbarazza, non costringe. A chi ascolta è lasciata la possibilità di identificarsi, di interrogarsi, di convertirsi. Dio, in Gesù, è sempre rispettoso delle nostre prerogative, non ci obbliga ma ci invita a calare le cose dentro il nostro cuore.
E la parabola di oggi ci invita a riflettere sul nostro modo di accogliere la Scrittura. Come reagiamo davanti all’ascolto della Parola di Dio? L’evangelista Marco ci dice che la fede nasce come risposta alla Parola che Dio ci rivolge, anzitutto attraverso i vangeli.
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Ma come accogliamo questa Parola? La conosciamo poco e male, pensiamo che abbia a che fare con la vita morale, che insegni cose giuste e buone, ma nulla di più. Spesso, molto spesso, non abbiamo mai nemmeno letto per intero un vangelo e lo troviamo incomprensibile.
E, bisogna dolorosamente ammetterlo, i luoghi in cui potremmo approfondire la Parola, come l’omelia domenicale, spesso non aiutano ma complicano ancora maggiormente la comprensione del vangelo!
Ma se davvero credessimo che in quella Parola si trova il segreto della nostra vita, che la Bibbia è la lettera d’amore che Dio mi rivolge, non faremmo di tutto per accoglierla e capirla?
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Dio semina con abbondanza la sua Parola, in ogni momento, in ogni tempo. La Parola che è la Scrittura, certo, ma anche il creato, gli eventi, gli incontri. Come una trama che Dio intesse nelle nostre giornate, piccole e grandi Dioincidenze che possono svegliarci, orientarci, scuoterci.
Dio semina sempre, anche se il nostro cuore è sassoso e duro. Sa che la Parola può perforare la nostra resistenza e sbocciare. Viviamo allora con costanza, non lasciamo che la pigrizia o le angosce della vita strappino il germoglio di fede che cresce in noi…
+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++
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