Hanno saputo delle voci sul loro famigliare e si sono precipitati a vedere cosa stia davvero succedendo. Fanno parte del clan di Gesù, c’è anche sua madre fra i presenti che cercano di parlare col loro congiunto.
Marco lascia intendere, e più avanti lo espliciterà, che non hanno buone intenzioni: si vergognano di lui, pensano che sia impazzito. Così cercano di far prevalere i legami affettivi, di riportarlo a Nazareth. Ma Gesù non lo vuole nemmeno vedere: sa bene quali sono le loro intenzioni.
Gesù chiede ai discepoli di liberarsi da ogni legame, anche da quello di sangue e propone una nuova famiglia che è la comunità di coloro che ascoltano e vivono la Parola. Un nuovo legame più forte di quello di sangue, più autentico, legame che, ne sono certo, molti di noi hanno sperimentato.
A volte con i fratelli di fede ci sono rapporti più intensi e autentici di quelli che viviamo ogni giorno in casa! Siamo famigliari del Signore, siamo diventati suoi fratelli grazie alla Chiesa che è la comunità specchio di una nuova umanità.
Con gioia immensa, oggi, viviamo questa appartenenza!
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Mc 3, 31-35
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo.
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano».
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».
C: Parola del Signore.
A: Lode a Te o Cristo.
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