Sono ammirati dalle azioni del Maestro, sono affascinati dal suo carisma, dalla sua autorevolezza, dalle sue parole. Ma, alla fine, non riescono ad andare oltre. Perché per loro quanto dice e fa il Signore conduce alla fama, all’applauso, al riconoscimento, ad una straordinaria carriera da profeta o, perché no? da Messia.
Ascolta “Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 28 Settembre 2024” su Spreaker.Perciò, quando Gesù parla di consegna, di violenza, di uomini che prendono il Figlio dell’uomo, non capiscono. E non osano chiedere, perché, forse, intuiscono che dietro a quelle parole si intravvede un destino ben diverso da quello che ingenuamente si aspettano. Gesù è il Messia, lo ha detto, ed è disposto a morire pur di non rinnegare il volto del Padre.
Ma anche noi, spesso, preferiamo fermarci alla parte luminosa e rassicurante della fede, senza vedere che, talora, l’amore richiede dono di sé e fatica. Come potremmo mai capire, Signore? Noi che pensiamo a Dio come ad un agente assicurativo che ci garantisce una vita felice e senza problemi? Noi che pensiamo che una vita realizzata sia una vita anestetizzata e piana, senza scosse, senza guai?
Come potremmo mai capire la tua passione per Dio che ti spinge a osare, a contrapporti fino ad essere considerato un pericolo per gli scribi e i farisei? Noi che ci lamentiamo di tutto e consideriamo la fede un soprammobile? Come potremmo mai capire la tua determinazione silente e sofferta, di amante non corrisposto, noi che fuggiamo le emozioni troppo coinvolgenti?
Allora tacciamo, non chiediamo, timorosi di fare brutta figura, facciamo finta di niente, ci accontentiamo di una fede da lavanderia, lavata e stirata, azzimata e profumata. Non capiamo il senso di quello che dici perché ancora non abbiamo capito quanto sia profondo, lungo, largo il tuo amore per noi.
Perciò ci mettiamo alla tua sequela: per imparare a donarci, per imparare da te che sai amare fino a morirne, per stupirci, ancora e ancora, della tua capacità di fare della tua vita un capolavoro. No, non capiamo Maestro, insegnaci tu.
FONTE: Amen – La Parola che salva – Il blog di Paolo
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