Commento al brano del Vangelo di Lc 9, 57-62
Quale discepolo è in grado di seguire un Maestro del genere? Così innamorato del Padre, così appassionato nel raccontarlo, così determinato nel volgersi verso Gerusalemme e iniziare a camminare?
Non è adatto a questa avventura chi fa della propria fede un nido, una cuccia rassicurante in cui essere coccolato e protetto dal mondo ostile, perché non ha dove posare il capo il Signore. Non è adatto a questa sfida chi mantiene in piedi legami mortiferi e mortificanti (anche quelli famigliari!), continuando a seppellire relazioni.
Non è adatto al compito chi si volge indietro, nostalgico del passato, facendo della propria esperienza il metro di giudizio. Così come vuole vedere se ha tenuto dritto l’aratro, se è stato coerente e integerrimo perché la vita, in realtà, è un percorso tortuoso, fatto a zig-zag, e non va giudicata.
Vuole discepoli liberi, il Signore, che abbiano il coraggio di osare, di lasciarsi amare, di amare senza vincoli.
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