Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 28 Ottobre 2022

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Simone lo zelota o il cananeo, non ha nulla a che vedere con Canaan o con Cana di Galilea ma con la parola ebraica qana che ribadisce la sua appartenenza alla setta degli zeloti, inizialmente, al tempo di Gesù, movimento religioso che ben presto passerà alla lotta armata contro i romani.

Fra i Dodici, quindi, Gesù chiama uno zelota, termine che richiama il terrorismo. Come a ribadire che nella Chiesa c’è posto per tutti, che anche i lupi possono convertire il loro cuore. Noi lupi. Giuda Taddeo, così soprannominato per distinguerlo da Giuda Iscariota, il cui nome significa uomo dal grande cuore, forse figlio di Maria di Cleopa e fratello di Giacomo il minore, quindi parente del Signore Gesù.

È lui che si stupisce per il fatto che il Signore Gesù si è rivelato agli apostoli e non al mondo (Gv 14,22). Un attaccabrighe, quindi e un uomo buono sono nel gruppo dei testimoni, persone concrete, con le loro storie, il loro percorso, la loro fede e che ci hanno consegnato la bellezza credibile del Vangelo.

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