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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 28 Gennaio 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mc 3,31-35

Hanno saputo delle voci sul loro famigliare e si sono precipitati a vedere cosa stia davvero succedendo. Hanno saputo in qualche modo che quel loro parente stretto, uno che รจ sempre stato decisamente strano, diciamo, si รจ montato la testa e ha iniziato, giรน al lago, a fare il rabbino senza esserlo. E che la cosa ha radunato tanta gente โ€“ dicono โ€“ anche dai villaggi vicini e ha suscitato la curiositร  addirittura dalla capitale.

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Da Gerusalemme sono giunti dei rabbini, pare, che lo hanno ascoltato e hanno detto che lui, Gesรน, รจ un indemoniato. Un indemoniato! Bisogna far qualcosa, assolutamente, ne va di mezzo il buon nome della famiglia. Allora affrontano, concitati, il viaggio fino a Cafarnao. Fanno parte del gruppo il clan di Gesรน, cโ€™รจ anche sua madre fra i presenti che cercano di parlare col loro congiunto.

Marco lascia intendere, e piรน avanti lo espliciterร , che non hanno buone intenzioni: si vergognano di lui, pensano che sia impazzito. Cosรฌ cercano di far prevalere i legami affettivi, di riportarlo a Nazareth. Ma Gesรน non li vuole nemmeno vedere: sa bene quali sono le loro intenzioni.

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Gesรน chiede ai discepoli, e a noi, di liberarsi da ogni legame, anche da quello di sangue che รจ pieno di buone intenzioni ma puรฒ diventare una gabbia soffocante. Allora propone agli uditori il modello di una nuova famiglia, che รจ la comunitร  di coloro che ascoltano e vivono la Parola. Un nuovo legame piรน forte di quello di sangue, piรน autentico, legame che, ne sono certo, molti di noi hanno sperimentato.

Ed รจ esattamente quello che anche noi sperimentiamo: a volte con i fratelli di fede ci sono rapporti piรน intensi e autentici di quelli che viviamo ogni giorno in casa! Siamo famigliari del Signore, siamo diventati suoi fratelli grazie alla Chiesa, che รจ la comunitร  specchio di una nuova umanitร , fatta di relazioni autentiche, non giudicanti, non legate ai sensi di colpa ma riflesso dellโ€™Amore che abbiamo incontrato.

Con gioia immensa, oggi, viviamo questa appartenenza: siamo famigliari di Dio e concittadini dei santi!

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+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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