Non è una preghiera, è “la” preghiera, l’unica che il Maestro ci ha consegnato. Non solo “la” preghiera, ma quella che svela il vero volto di Dio, che ci introduce nel mistero della sua vera e profonda natura. È inutile tentare di convincere Dio sfinendolo con le nostre parole, inutile tentare di corromperlo come se fosse un potente da blandire, inutile sprecare fiato.
Gesù non ci insegna delle preghiere, ma il modo di pregare, chi pregare, cosa chiedere, come chiedere. Istruisce noi discepoli consegnandoci questa perla preziosa: ci rivolgiamo ad un Dio che è padre/madre, condiviso da altri fratelli, che è nascosto, celato, nei cieli per lasciarci liberi, perché cresciamo in curiosità e desiderio. Un padre/madre che invochiamo affinché tutti riconoscano la sua santità, perché tutti facciano la nostra stessa esperienza di fede.
Un Dio di cui attendiamo il Regno, affidatoci in questo tempo di mezzo, che ha una volontà di bene su di noi, che vuole il nostro bene. Un padre/madre a cui chiediamo pane e felicità, sostentamento e senso, giorno per giorno, a cui affidiamo le nostre mancanze per essere colmate, mentre ci impegniamo ad essere figli del perdono, a cui chiediamo aiuto nel momento della fatica e della tentazione, liberandoci dal Maligno. Poche espressioni che racchiudono un immenso progetto di bene, che spalancano il nostro orizzonte di vita alla logica stessa che ha vissuto il Maestro Gesù.
La preghiera plasma il nostro cuore, la nostra idea stessa di Dio, rilegge il modo che abbiamo di vivere, ridefinendo priorità e obiettivi. Quanto ci è preziosa! Quanto possiamo ripeterla, più volte al giorno, lasciando che riempia di dolcezza le labbra, il cuore e la mente! Frate Francesco poverello chiedeva ai suoi frati di ripeterla molte volte ogni giorno, grandi santi e mistici la consideravano talmente preziosa da ripeterne solo una frase per poi meditarla lungamente.
Accogliamo questo dono di Cristo che ci rivela chi è Dio e chi siamo noi, custodiamola nel cuore per usarla nel segreto della nostra giornata, carbonari della fede.
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva“
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