Altro sangue sul Natale, quello dei bambini uccisi dalla follia di Erode che la Chiesa, con coraggio, venera come martiri. Ancora non sapevano parlare e giร , in qualche modo, proclamavano la fede. I bambini dai due anni in giรน.
ร la folle risoluzione che prende Erode dopo avere capito che i famosi visitatori dโOriente hanno preso unโaltra strada pur di non ragguagliarlo rispetto al fantomatico re dโIsraele, che Erode vede come un avversario, come un concorrente (e quanti vedono Dio come un concorrente!).
Nel passato, per accentuare la misura dello strazio (come se ce ne fosse bisogno!), i Padri della Chiesa avevano alzato la posta: i martiri di Betlemme, forse qualche decina, erano diventati prima migliaia, poi centinaia di migliaia. Sono loro, i bambini, le prime vittime dellโassurda ferocia degli adulti.
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I bambini, ignari, indifesi, impotenti, ieri come oggi, sono travolti dalle follie degli adulti. I bambini, lโimmagine stessa della natura umana integra, della beatitudine incorrotta, sono le prime vittime delle guerre, delle malattie, delle lotte. Primi fragili fiori recisi dalla falce del potere e dellโarroganza.
Cosรฌ, oggi, ricordando questi piccoli, facciamo memoria dei troppi innocenti uccisi dalla barbarie. La Storia non arriva a queste esagerazioni ma lo strazio permane.
La liturgia ci strappa dalla nostra visione infantile e idilliaca del Natale per riportarlo alla sua natura profonda. ร una battaglia fra luce e tenebre, fra chi accoglie e chi respinge. ร la luce che viene e le tenebre che non accolgono.
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Ma non accogliere Cristo significa anche non accogliere la giustizia e la pace e dare libero sfogo alla parte peggiore di noi, quella che abita nel profondo di ciascuno.
Oggi ricordiamo i troppi innocenti che ancora oggi, dopo duemila anni dalla nascita di Cristo, subiscono violenza, vengono uccisi, non vengono fatti nascere. I tanti piccoli martiri vittime di noi adulti e che, pure, hanno un difensore: il Dio diventato bambino.
FONTE: Amen โ La Parola che salva – Il blog di Paolo
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