Il Maestro, riconosciuto Cristo, ha appena ribadito cosa significhi, per lui, essere Cristo, e di essere disposto a morire pur di non cambiare la sua missione di annunciare il vero volto di Dio. Non hanno capito, i discepoli, e non osano porre domande.
Solo che, invece di riflettere su quanto il Signore ha detto, si mettono a fare confronti su chi, fra di loro, sia il più grande. Stolti e tardi nel credere alle parole del Signore! Gesù, ancora una volta, si mette da parte e li invita ad accogliere gli altri come fanno i bambini, con stupore, senza malizia, nel desiderio sincero di stare insieme.
Questo ci rende grandi: tornare all’essenziale, demolire le tante sovrastrutture che rallentano le nostre relazioni, toglierci le maschere che quotidianamente indossiamo, mettere fra parentesi titoli, conoscenze, studi, per tornare ad essere semplicemente uomini. Anche nella Chiesa.
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