Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Ottobre 2022

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Erode cerca Gesù. Fatto fuori un profeta, per sicurezza vuole sbarazzarsi anche del secondo, non si sa mai. Triga e complotta per restare a galla, il tetrarca, odiato e temuto dal suo popolo, pallida ombra di quel gigante che fu suo padre, ne sa imitare solo la ferocia intrisa però di inutile stupidità.

Stupido come una volpe che, nel linguaggio biblico, è un animale disprezzato e pavido. No, non fugge il Maestro, non teme gli erodi di turno, non si lascia spaventare dalle minacce. Sa dove deve andare, sa che il tempo è segnato, è colmo di Dio, sa dove finirà la sua missione di vita.

Sa perché è tutto rivolto ad adempiere la volontà di Dio, non certo, come Erode, a maneggiare il briciolo di potere che detiene. È libero, il Signore, e coloro che pensano di essere temuti, come Erode, oggi li ricordiamo solo per avere incrociato malamente la vicenda del Signore. Dio ha un progetto di salvezza sull’umanità e nulla, mai, lo potrà fermare.

E noi, se lo desideriamo, ne possiamo far parte. Anche oggi.

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