HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 27 Novembre 2023

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 21,1-4

A volte sono proprio le persone che conoscono la miseria ad essere più generose, ad avere il coraggio di donare, di mettersi in gioco, di condividere. È successo anche a me: le persone da cui ho ricevuto sostegno in caso di necessità per me o per altri non erano particolarmente ricche e hanno dovuto rinunciare a qualcosa per venirmi in aiuto.

Il gesto della vedova intenerisce e commuove il Signore Gesù: getta nel tesoro del tempio pochi spiccioli che, probabilmente, nel grande budget della gestione del non ancora concluso tempio, non significano nulla; per lei, invece, rappresentano la rinuncia ad un po’ di cibo, ad un po’ d’olio.

È il cuore con cui compie quel gesto che va imitato, un cuore che vede, che prende sul serio, che si fa carico, che paga un prezzo (anche impegnativo). Quanto è importante l’elemosina nella vita del credente!

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In tutte le religioni esiste una forma di assistenza alle persone povere e tutte considerano importante occuparsi di quanti, più sfortunati di noi, faticano ad andare avanti. Ma la novità della proposta cristiana sta tutta in questo piccolo quadretto descrittoci da Luca: l’autenticità.

L’elemosina, cioè, è finalizzata alla conversione di chi la fa, non di chi la riceve. Paradossalmente possiamo spogliarci di tutto, coprire d’oro i poveri ma quel gesto, se fatto con arroganza, con ostentazione, con spirito di vanagloria finisce col diventare vano e controproducente.

Gesù non si sofferma sul gesto dei ricchi che, probabilmente, offrono ingenti somme al tesoro del tempio ma, piuttosto, nota le poche monete date dalla vedova. Gesù stesso spiega la differenza: lei dà del necessario mentre loro danno del superfluo.

Condividere è essenziale, anche poco, purché non sia del superfluo, dato per lavarci la coscienza, perché smossi dalle emozioni. L’elemosina è scelta meditata, fatta per manifestare la vicinanza ai fratelli e, aggiungono i padri della Chiesa, per ottenere il perdono dei peccati.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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