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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Maggio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mc 10, 17-27

Gesù sta scendendo da Cesarea fino a Gerico e da lì salirà a Gerusalemme. Per morirne. Lungo la strada incontra alcune figure, il cieco di Betsaida, gli apostoli e, ora, il giovane ricco. Sarà lui il discepolo in grado di riconoscere che Gesù è il Cristo?

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Sì, tutto lo lascia supporre e sperare. È un entusiasta, osserva i comandamenti, riconosce in Gesù un rabbino. Ed è un curioso: cosa posso fare per vivere nella vita di Dio, l’Eterno?, chiede. Il desiderio del giovane ricco è quello che portiamo tutti nel cuore. Vivere la vita eterna, cioè la vita di Dio, l’Eterno.

Avere in noi il suo sguardo, il suo amore creativo, la sua costanza, la sua compassione e misericordia. E, sorprendentemente, Gesù chiede al giovane di osservare i precetti della Legge mosaica.

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Nessuna novità, nessuna soluzione innovativa: la strada, per lui e per noi, è tracciata da tempo. Osservare i precetti che ci conducono alla felicità, che fanno funzionare le nostre vite seguendo le indicazioni di colui che ci ha creato.

Non è difficile la vita di Dio, non è per pochi eletti, non nascosta ma evidente, praticabile, fruibile. Eppure l’osservanza delle regole può lasciare la bocca asciutta, un sentimento di insoddisfazione. E il Maestro, guardandoci con amore, osa proporre: fatti dono, datti in dono, diventa dono.

Come ha fatto lui. Oseremo seguirlo in questa follia d’amore? Ma il giovane ricco è perplesso. Cosa gli manca? La capacità di mettersi in gioco, di abbandonare ciò che fino ad allora aveva acquisito e conquistato.

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Deve liberarsi dalla devota immagine che ha di se stesso. Deve osare, abbandonare tutto. I soldi, in fondo, sono solo un dettaglio. Ma, prima di proporgli questo salto mortale, prima di osare la follia, Gesù lo guarda e lo ama. Prima di chiedere, sempre, il Signore ci ama.

Non è un esame da superare ciò che ci chiede, non una prova da superare, ma un nuovo inebriante orizzonte. Ma restiamo liberi. Anche liberi di restare dove siamo. Amati a prescindere.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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