Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 27 Gennaio 2023

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Lasciate stare Pansia e gli attacchi di panico. E la preoccupazione di come fare a mettere sul lampadario la lucerna. Non scoraggiatevi vedendo l’ardore di Paolo e la testimonianza di Timoteo e Tito. Non fatevi prendere subito dall’ansia della prestazione per dimostrare a Dio e agli uomini che ci tenete al Vangelo! So che ci avete pensato e questo rivela il vostro amore al Signore, bravi.

Gesù, però, subito dopo avere chiesto di splendere, ci dice che è la Parola a bruciare, ad agire, come il seme che, nel buio della terra, produce spiga e frutto. Non dipende dalle nostre capacità o dalla tecnica, questo miracolo, ma dalla forza della Parola. Per splendere dobbiamo solo avvicinarci al fuoco dell’amore di Dio, rimanere accesi, bruciare.

La candela non si interroga, preoccupata, se sta facendo luce: si lascia consumare. La prima forma di evangelizzazione che possiamo fare è quella di farci accendere dalla Parola e di rimanere accesi. Così come il saggio contadino, una volta seminato il campo nei tempi e nei modi giusti, dorme beatamente sapendo che è la forza del seme a produrre la spiga e il grano, non la sua ansia.

Diventiamo noi stessi, lasciamo che la Parola contagi le nostre scelte, non siamo un’azienda, non entriamo nella logica del profitto, foss’anche quello spirituale. Non dobbiamo salvare il mondo, il mondo è già salvo! Quello che possiamo fare, oggi, è vivere da salvati. E poco importa se siamo una realtà piccola come un granello di senape, se siamo poco capaci, o poco numerosi: il seme ha la stessa forza di crescere e portare frutto…

Animo, cercatori di Dio, viviamo come se tutto dipendesse da noi sapendo che nulla dipende da noi! Quello che davvero possiamo fare è accogliere in noi la Parola affinché diventi un albero alla cui ombra si possono rifugiare gli uccelli del cielo.

E gli uomini in cerca di Dio che all’ombra della Chiesa che accoglie la Parola trovino risposte, verità, benevola accoglienza.

Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva

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