Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Settembre 2023

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Ascoltando la Parola di Dio il nostro cuore si accende, si illumina, si incendia. Ci scopriamo amati, ci scopriamo capaci di amare, scegliamo di fare della nostra (piccola) vita un dono che dica di Dio. Ascoltando la Parola ci scopriamo concittadini dei santi e famigliari di Dio. Quanto è vero!

Incontrarci con chi, come noi, ha fatto esperienza di Dio crea legami inusuali, particolari, perché condividiamo esperienze luminose e comuni, ci si capisce. Incontrare fratelli e sorelle di fede, spesso, ci permette di costruire rapporti così significativi che anche i legami di sangue, quello con i nostri parenti, sbiadiscono.

Ed è la straordinaria novità del cristianesimo che in aggiunta ai legami famigliari propone una nuova comunità, basata sulla comune esperienza di fede. Ed è la Chiesa di cui abbiamo (spero) fatto esperienza, ed è la Chiesa che vogliamo costruire. Nell’esperienza comune di tutta l’umanità il rapporto fecondo tra uomo e donna spalancato alla vita è alla base di ogni società.

Lo vediamo in questi nostri fragili tempi in cui l’idea stessa di famiglia è messa in discussione e svalutata. Non si ha più fiducia nei rapporti stabili, nelle relazioni profonde e rischiamo di vivere vite da solitari rinchiusi in un piccolo mondo autoreferenziale. La famiglia può ispirarsi alla comunione profonda che è Dio Trinità.

Ma sappiamo anche che nelle famiglie possono crearsi legami di morte, manipolatori, distruttivi. Non dobbiamo difendere nessun modello di famiglia ma proporre, piuttosto, un modo nuovo di intendere i legami e le relazioni non basato sui legami di sangue ma sulla comune ricerca della felicità in Dio.

Perciò, a ragione, una feconda esperienza di fede condivisa vale cento volte tanto un legame familiare come promette Gesù. Senza idealizzare i rapporti in famiglia o in comunità, consapevoli che tutti condividiamo l’ombra del peccato originale, mettere Cristo nel mezzo delle nostre relazioni, considerare gli altri come compagni di viaggio verso la pienezza, gioire del perdono donato e ricevuto, ci aiuta a fare un’esperienza positiva di relazione.

FONTE: Amen – La Parola che salva

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Lc 8,19-21

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