HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 26 Ottobre 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Ottobre 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 13,1-9

Il male non รจ una punizione divina, nรฉ il dolore unโ€™incomprensibile errore dellโ€™armonia del Creato. Gesรน non asseconda lโ€™idea molto diffusa (allora e ancora oggi) che le disgrazie umane abbiano come causa lโ€™intervento divino.

Perchรฉ soffriamo? Questa domanda rimane senza risposta (ma davvero vogliamo risposte? Vorremmo non soffrire!) ma Gesรน offre unโ€™indicazione: quando sperimentiamo la fragilitร  di ciรฒ che siamo, invece di prendercela con Dio, il fato, gli eoni, accogliamo come un richiamo quanto accade, per poter vivere con maggiore veritร  la vita e portare frutto.

รˆ disarmante, il Maestro, perchรฉ non offre soluzioni semplici al mistero del dolore. Non accusa Dio, nรฉ lo assolve. Va oltre: quando tutti vedono nel crollo della torre di Siloe una punizione divina, Gesรน vede lโ€™imperizia dei costruttori come causa della morte dei poveri tapini rimasti uccisi dal crollo.

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Quando tutti immaginano lโ€™ira divina dietro lโ€™uccisione nel tempio da parte dei romani di alcuni devoti durante una sommossa, Gesรน vede la conseguenza dellโ€™arroganza del potere imperiale che soffoca nel sangue ogni cenno di ribellione.

Quando il proprietario vede che un fico da tre anni non porta frutti e chiede di tagliarlo, Gesรน, il vignaiolo, vede una possibilitร  e si mette a zappare e a concimare le radici del fico sterile. Cosรฌ รจ il Dio di Gesรน: diverso. Diverso da come ce lo rappresentiamo, a volte anche da come lo raccontiamo.

Ha pazienza Dio, perchรฉ ama e sa che nessuno รจ perduto, se gli viene data la possibilitร  di reagire e crescere. Lasciamoci zappettare intorno, e concimare dalla Parola che nutre le nostre radici. Forse anche noi porteremo frutto. Vedremo.

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Dio ha pazienza con noi e insiste, concimando il nostro albero interiore per passare dalla lamentazione e il vittimismo alla fioritura di una vita consegnata allโ€™Amore.

E al dolore Gesรน non dona una risposta, ma la propria vita consumata amando, oltre ogni dolore. E ci invita a fare altrettanto.

FONTE: Amen โ€“ La Parola che salvaIl blog di Paolo

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