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Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Marzo 2025

Commento al brano del Vangelo di: Mt 5,17-19

Vangelo di Matteo – Mt 5,17-19

Chi insegnerร  e osserverร  i precetti, sarร  considerato grande nel regno dei cieli.

In quel tempo, Gesรน disse ai suoi discepoli:
ยซNon crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In veritร  io vi dico: finchรฉ non siano passati il cielo e la terra, non passerร  un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto.
Chi dunque trasgredirร  uno solo di questi minimi precetti e insegnerร  agli altri a fare altrettanto, sarร  considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverร  e li insegnerร , sarร  considerato grande nel regno dei cieliยป.

Parola del Signore.

Vivere le beatitudini dona sapore alla vita e ci fa diventare luce per il mondo. Ma ad una condizione: quella di non svilire la portata profetica e destabilizzante del Vangelo e di non cambiarne neppure una virgola o un trattino.

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Quando Gesรน dice di non essere venuto a cambiare nemmeno un segno della Legge, non si riferisce certo ai troppi precetti degli uomini che ne hanno ampliato a dismisura e stravolto il vero messaggio! Nelle pagine che seguono le beatitudini, Gesรน affronterร  numerosi precetti riportandoli alla loro origine, cambiando ben piรน di una virgola!

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Ciรฒ che non vuole cambiare รจ l’idea di fondo di quei precetti, quel desiderio di Dio di fornire a noi uomini una strada verso la felicitร . I precetti, le norme date da Dio, non fanno parte della burocrazia divina che si aggiunge a quella umana, giร  di per sรฉ insostenibile.

Gesรน non distrugge in alcun modo i precetti dei Padri, accusa che gli viene rivolta con veemenza e che lo condurrร  alla morte, tuttโ€™altro. Vuole riportare quei precetti alla loro sorgente, alla loro origine, al loro punto di partenza. Perchรฉ, lo vediamo anche noi cattolici!, si parte sempre con la migliore delle intenzioni โ€“ lโ€™amore, il perdono, la gioia โ€“ e si finisce per scivolare in un moralismo religioso che ci soffoca e distrugge in noi lโ€™immagine di Dio.

Gesรน riporta tutto alla sua origine, alla volontร  di un Padre che tutto vede e tutto conduce al bene e al vero. No, Dio non รจ il censore piccino delle nostre paure, il severo giudice delle nostre mancanze, non mette mai la legge al di sopra della persona.

Al contrario, Dio offre un percorso di libertร , non di anarchia, lร  dove si sostituisce alla norma il proprio appetito e si diventa schiavi delle proprie passioni. Ma di libertร  autentica che passa nello scoprire il grande progetto che Dio ha sull’umanitร  e su di noi.

Prendiamo molto sul serio le parole del Vangelo, viviamole con passione e leggerezza, senza inutili intransigenze che mortificano i cercatori di Dio. Cosรฌ si diventa discepoli.

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+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++

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