Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Maggio 2021 – Mc 10, 32-45

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Sono sgomenti i discepoli, impauriti. Stanno salendo a Gerusalemme e Gesù ha appena incontrato il giovane ricco, il miglior discepolo che si possa desiderare che, però, se ne è andato triste.

Come è possibile, dunque, seguire questo maestro così follemente esigente? Sono sgomenti e impauriti: sanno che qualcosa di importante sta per accadere. Sanno che il Maestro, da qualche tempo, sta parlando di una missione da portare a compimento, di una croce da abbracciare, di una sconfitta salvifica.

Ed è qui che, secondo Marco, i suoi più stretti collaboratori iniziano a litigare, a chiedere posti di comando, favori, privilegi. Davanti allo sgomento e alla paura cercano rassicurazioni, ragionano come da sempre sono abituati a fare. Non è così: se davvero vogliamo seguire il maestro dobbiamo prepararci a spogliarci di ogni certezza, a rinunciare ad ogni privilegio.

La vita è spoliazione, deporre i pesi che ingombrano la nostra anima per accogliere, infine, l’azione dello Spirito…

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