Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Giugno 2023

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Siamo così ossessionati dal giudizio! Passiamo la vita a giudicare, a fare esami, a rilasciare patentini (quasi mai richiesti)! Giudichiamo noi stessi impietosamente, non ci piacciamo, non amiamo veramente quello che siamo.

La vulgata contemporanea descrive il nostro mondo come superficiale, ego-riferito, narcisista. Io invece continuo ad incontrare persone che, dietro la crosta, si odiano, non si piacciono, non si accolgono, non si accettano; persone che non vorrebbero essere ciò che sono. E giudichiamo anche gli altri, forse per emergere, per dimostrare che, se non siamo migliori degli altri, almeno non siamo peggiori, e nessuno può scampare a questo miserrimo destino.

Giudichiamo anche Dio, considerando incomprensibili quelle che in qualche modo pensiamo essere sue scelte: perché permette la morte degli innocenti, e la vittoria dei malvagi? In fondo, in un angolo recondito del nostro devoto cuore, pensiamo che Dio potrebbe gestire meglio la questione, darsi maggiormente da fare… tant’è: giudichiamo tutto e tutti, sempre, H24, sottoponendo ad esame ogni atteggiamento, pensiero, persona, un immenso, sfinente giudizio universale.

Gesù, oggi, ci propone di entrare in un’altra logica: di guardare a noi e agli altri con lo sguardo di Dio. Che vede una focaccia là dove c’è il seme di un grano. Che vede un capolavoro là dove c’è una tela bianca. Che vede un santo là dove tutti vedono solo un peccatore. Giudicare sì, se proprio non riusciamo ad astenerci dal farlo, ma con la leggerezza che solo Dio ci sa insegnare.

La leggerezza di chi ama senza porre condizioni. E per farlo dobbiamo imparare ad essere umili, cioè concreti, fecondi come feconda è la terra, l’humus.

Umiltà che non è la depressione dei cattolici che pensano di far piacere al Dio che li ha creati meraviglia dicendo che non valgono niente. Ma che è la crescente e concreta consapevolezza di sapere dove essere, dove stare, con chi stare. Allora, vedendo la trave che portiamo nell’occhio, impareremo a guardare col cuore.

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 7,1-5

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