Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 26 Agosto 2023

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Uno solo è il nostro Maestro, uno solo è il nostro Padre e noi siamo tutti fratelli. Così è il Regno, così dovrebbe diventare la Chiesa che del Regno è caparra e profezia, pagina pubblicitaria e trailer.

Così potrebbero diventare le nostre comunità, diocesane, parrocchiali e le nostre associazioni e movimenti: luoghi in cui le logiche del mondo cedono il passo alla logica del Vangelo e del Regno, luoghi in cui, almeno un poco, prendiamo sul serio le parole del Signore e Maestro.

Un luogo in cui non ci sono capi o persone che decidono al posto degli altri, ma fratelli e sorelle collaboratori della gioia gli uni degli altri, in quello spirito sinodale, del camminare insieme, che non è (non dovrebbe essere) solo uno slogan o un tema di dibattito, ma una semplice applicazione della prassi della prima comunità cristiana.

Poi, certo, ci sono fratelli e sorelle cui viene riconosciuta la capacità dell’insegnamento e del discernimento e che diventano padri e madri nella fede. Ma, al di là delle parole, quello che conta è la sostanza: nella Chiesa non si dovrebbero ripetere gli errori che Gesù fa notare riguardo agli scribi e ai farisei e ai dottori della Legge.

Nella comunità siamo credibili solo se noi per primi portiamo il peso che chiediamo agli altri di portare. Siamo credibili solo se desideriamo (almeno!) vivere quanto diciamo. Solo nella verità e nell’autenticità possiamo essere credibili nel nostro modo di raccontare Cristo.

Ed è questa la grande sfida che ci attende e, almeno un poco, la chiave di lettura per interpretare il tempo che viviamo: la Chiesa europea che ha perso autorevolezza e credibilità deve, forse, ripartire dalle piccole dinamiche di relazione, ricordare a tutti, pastori compresi, che uno solo è il Maestro e che siamo tutti discepoli e fratelli, ognuno con un carisma messo a disposizione degli altri.

Non dobbiamo guardare al (glorioso) passato ma osare il Vangelo nella concretezza del futuro delle nostre Chiese.

FONTE: Amen – La Parola che salva

✝️ Commento al brano del Vangelo di:  ✝ Mt 23,1-12

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