Parte l’angelo. Ha dato l’annuncio inatteso, incredibile, sbalorditivo: Dio ha deciso di visitare gli uomini, e chiede ad una coppia di accoglierlo, dargli un corpo. E’ felicemente stranito da quell’incontro: si aspettava, come sempre accade, una reazione di timore reverenziale, paralisi emotive, terrore davanti al mistero del sacro, come continuamente viene riportato nella Scrittura.
Quando Dio irrompe nella storia, quando manifesta la sua gloria e la sua potenza, la prima reazione, sempre, è quella dello stupore e del timore. A questo è abituato il principe degli angeli, Gabriele.
Trova invece un’adolescente che argomenta alla pari, che chiede spiegazioni, che riflette prima di rispondere. E per un istante interminabile il cielo e la terra sono sospesi, attendono la sua risposta. Dio ha chiesto ad una adolescente e al suo amato sposo di fargli da genitori.
A lei di diventare janua coeli, la porta d’ingresso di Dio nel mondo. Voi cosa avreste detto? Come avreste risposto? Devo parlarne col mio confessore. Con il mio terapeuta. Devo aver preso una botta di sole. Maria no. Tace. Sa che da quella risposta cambierà la sua vita, e la nostra. E parla: accada.
Per quel sì noi oggi stiamo celebrando la salvezza, per quel sì stai pregando in questa giornata, per quel si ti sei scoperto amato. E molti nostri sì porteranno salvezza ad altri. In un mondo aggressivo e sospettoso, colmo di no, Maria ci indica una strada diversa, portatrice di vita e di salvezza. Ora l’angelo torna da Dio che lo ha inviato con una risposta affermativa: accada. E accadrà.
Dio ha trovato una ragazza capace di stupirlo con la sua fede fresca e incrollabile. Parte, l’angelo. Maria resta sola col suo mistero non condivisibile. E questa solitudine peserà davanti ai dubbi, davanti all’evolversi della promessa, davanti alla piega drammatica degli eventi. Non ci saranno più angeli a sostenerla.
Così anche per noi: quando la fede entra in difficoltà, chiediamo all’adolescente di Nazaret di aiutarci.
Fonte: Il mensile “Amen – la Parola che salva“
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