HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 25 Luglio 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 25 Luglio 2024

Commento al brano del Vangelo di: Mt 20,20-28

Nel cuore dellโ€™estate celebriamo la festa di Giacomo, fratello di Giovanni, uno dei primi discepoli del Signore e primo fra i Dodici ad essere ucciso per la sua fedeltร  al Maestro.

Il suo corpo, ritrovato da Carlo Magno, fu traslato in Spagna, a Santiago di Compostela. Sono esistiti, gli apostoli. Non sono delle statue messe nelle nicchie, sono persone reali che hanno creduto, sofferto, pianto, riso.

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Hanno lasciato tutto, a un certo punto, per seguire radicalmente il Nazareno, per inseguire il sogno del Regno. E Giacomo, pescatore, dal carattere impetuoso (figlio del tuono, lo chiama Gesรน, cioรจ attaccabrighe), lascia le reti del padre pescatore, Zebedeo, per seguire il falegname diventato profeta.

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Insieme a suo fratello Giovanni e a Pietro segue il Signore nei momenti cruciali della sua predicazione. E proprio lui sarร  il primo a versare il suo sangue, imitando il Signore, primo fra i Dodici, primo, dopo soli tre anni dalla sequela.

Fa sorridere la scelta liturgica del Vangelo che celebra la festa di uno dei grandi apostoli della Chiesaโ€ฆ Fa sorridere perchรฉ non รจ un Vangelo edificante, nรฉ esalta le grandi qualitร  di Giacomo, nรฉ racconta uno dei momenti particolarmente intensi della sua relazione particolare col Maestro.

Di Giacomo oggi leggiamo la pagina piรน imbarazzante, quella in cui, col fratello Giovanni, chiede una raccomandazione al Signore suscitando l’ira dei compagni. I quali, probabilmente, sono arrabbiati per non averci pensato per primi. Matteo รจ piuttosto duro con i figli di Zebedeo.

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Piรน di Marco, che ne parla per primo alla fine della vita pubblica del Signore, in cui appare meglio il loro desiderio sincero di fare esperienza di Dio. Qui, invece, pare proprio che i fratelli vogliano due posti da primi ministri.

La Chiesa, con questo Vangelo, ci dice che per essere santi non occorre necessariamente essere perfetti o impeccabili. Che anche nelle nostre piccole o grandi miserie realizziamo il progetto di Dio: nonostante i nostri limiti possiamo diventare santi.

FONTE: Amen โ€“ La Parola che salvaIl blog di Paolo

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