Prega con noi oggi san Giacomo il maggiore, fratello di Giovanni, originario di Betsaida, primo fra gli apostoli ad essere martirizzato ad opera di Erode Agrippa. Il suo corpo, secondo la tradizione, venne traslato in Spagna.
Sono tre i discepoli che hanno avuto l’onore e l’onere di seguire Gesù più da vicino, nei momenti di maggiore intensità: Giovanni, Pietro e il nostro Giacomo. In momenti forti, come la resurrezione della vedova di Naim, la trasfigurazione, la preghiera al Getsemani.
Nonostante il carattere impetuoso, insieme a suo fratello veniva chiamato boanerghes, figlio del tuono, Giacomo ha saputo vivere con fedeltà il suo discepolato fino al martirio. Anche noi, come lui, siamo chiamati a seguire il Signore nei momenti più intimi, ad immedesimarci con coloro che lo hanno seguito nei momenti più luminosi e in quelli più acerbi e oscuri.
Non tutti hanno la fortuna e la gioia di potere fare una forte esperienza interiore. Se siamo fra questi, dobbiamo prendere coscienza che ci è chiesto molto di più perché molto ci è stato donato. E la leggenda nata intorno al suo corpo, miracolosamente ritrovato da Carlo Magno in Spagna e diventato meta di pellegrinaggi che ora hanno ritrovato smalto (anche se a volte cedono un po’ alla moda…) ci aiuta, oggi, a ripensare il nostro ruolo di cristiani in un mondo che spesso ha smarrito l’ardore del Vangelo.
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Il mio calice, lo berrete.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 20, 20-28
In quel tempo, si avvicinò a Gesù la madre dei figli di Zebedèo con i suoi figli e si prostrò per chiedergli qualcosa. Egli le disse: «Che cosa vuoi?». Gli rispose: «Di’ che questi miei due figli siedano uno alla tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno». Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io sto per bere?». Gli dicono: «Lo possiamo». Ed egli disse loro: «Il mio calice, lo berrete; però sedere alla mia destra e alla mia sinistra non sta a me concederlo: è per coloro per i quali il Padre mio lo ha preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, si sdegnarono con i due fratelli. Ma Gesù li chiamò a sé e disse: «Voi sapete che i governanti delle nazioni dòminano su di esse e i capi le opprimono. Tra voi non sarà così; ma chi vuole diventare grande tra voi, sarà vostro servitore e chi vuole essere il primo tra voi, sarà vostro schiavo. Come il Figlio dell’uomo, che non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».
Parola del Signore.