Vangelo di Marco 9,30-37
l Figlio dellโuomo viene consegnato. Se uno vuole essere il primo, sia il servitore di tutti.
In quel tempo, Gesรน e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepoli e diceva loro: ยซIl Figlio dellโuomo viene consegnato nelle mani degli uomini e lo uccideranno; ma, una volta ucciso, dopo tre giorni risorgerร ยป. Essi perรฒ non capivano queste parole e avevano timore di interrogarlo.
Giunsero a Cafร rnao. Quando fu in casa, chiese loro: ยซDi che cosa stavate discutendo per la strada?ยป. Ed essi tacevano. Per la strada infatti avevano discusso tra loro chi fosse piรน grande. Sedutosi, chiamรฒ i Dodici e disse loro: ยซSe uno vuole essere il primo, sia lโultimo di tutti e il servitore di tuttiยป.
E, preso un bambino, lo pose in mezzo a loro e, abbracciandolo, disse loro: ยซChi accoglie uno solo di questi bambini nel mio nome, accoglie me; e chi accoglie me, non accoglie me, ma colui che mi ha mandatoยป.
Parola del Signore.
Per strada rischiamo di perdere la direzione giusta. Proprio quando siamo diventati discepoli, proprio quando ci sembra di essere in cammino, proprio quando siamo pieni di gioia per la scoperta del tuo volto e, con entusiasmo, ti seguiamo. Ed รจ allora che rischiamo di cedere, di fallire, di rovinare tutto.
Ascolta โPaolo Curtaz โ Commento al Vangelo del 25 Febbraio 2025โ su Spreaker.Comprensibile: poche indicazioni, molto traffico interiore, ostacoli visiviโฆ e, soprattutto, guai a chiedere informazioni. Troppi vanno a caso, indicando luoghi senza esserci mai stati.
Per la seconda volta Gesรน parla di croce, di morte e di resurrezione. Gesรน รจ motivato e deciso: non รจ disposto a cedere a compromessi, non รจ disposto a barattare il vero Dio, anche se ciรฒ comportasse la morte. La sua morte.
Questo significa prendere la croce, fare come lui, diventare come lui, capaci di donarsi fino in fondo, ad ogni costo, fino a morirne.
Sono attoniti, i discepoli, come giร era accaduto con Pietro che lo aveva professato Messia. Non capiscono proprio di cosa stia parlando, il Signoreโฆ ร evidente la ragione dellโincomprensione: sono tutti concentrati nello stabilire i propri ruoli, nel ritagliarsi una poltrona, nellโottenere benefici.
Cercano gloria gli uni dagli altri, come potrebbero capire queste parole? Troppo ripiegati su loro stessi per accorgersi del Signore.
E Gesรน, lโimmenso Gesรน, il Rabbi Gesรน, questo Dio paziente e misericordioso, ancora una volta si mette da parte, non pensa al proprio dolore, e insegna: โtra voi non sia cosรฌโฆโ. Consola, lui che avrebbe bisogno di essere consolato. Spiega, lui che avrebbe diritto a un poโ di affetto, di calore, di compassione.
Che emozione, amici. E che tristezza. Tristezza, sรฌ, perchรฉ gli apostoli ci assomigliano, siamo loro simili anche in questa piccineria insostenibile. Portiamo scolpita nel cuore la logica del mondo.
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Anche nella Chiesa necessitiamo continuamente di purificazione e di conversione per non diventare preda di appetiti, di ripicche, di ambizioni (sante). La logica del mondo entra nelle nostre parrocchie e le intossica.
+++Commento di Paolo Curtaz tratto, per gentile concessione, dal libretto Amen, la Parola che salva.+++
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