Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 25 Aprile 2023

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Marco ha conosciuto Gesù quando era adolescente. Lo ha seguito, entusiasta, nella sua predicazione a Gerusalemme. Una tradizione molto antica dice che il frantoio del Getsemani apparteneva ai suoi genitori, meno probabile un’altra tradizione che vuole che l’ultima cena sia avvenuta a casa sua. Poi, dopo la resurrezione, ha seguito Saulo durante il suo primo viaggio missionario, ma (forse) la nostalgia di casa ha fatto irritare l’apostolo che l’ha rimandato a Gerusalemme.

A causa di questo litigio Barnaba, prendendo le difese del giovane Giovanni Marco, taglia i ponti con Saulo e si creano due squadre di evangelizzazione. Marco è poi finito sotto le ali protettrici di Pietro che lo ha tenuto con sé e lo ha spinto a scrivere un resoconto dei fatti ad uso dei romani, un vangelo, come le buone notizie che si davano all’arrivo dell’imperatore. Il suo, quindi, è un racconto in cui, probabilmente, sono raccolte proprie esperienze personali e la testimonianza dei Dodici e, in particolare, di Pietro.

Qualche anno dopo l’uscita del suo testo Luca, su probabile suggerimento di Paolo, e Matteo, copiano l’idea riprendendo il suo testo aggiungendo proprie informazioni, così che oggi ci troviamo tre Vangeli molto simili, sinottici, pur con sfumature e sensibilità diverse. Oggi la Chiesa celebra e ricorda il primo evangelista, la sua storia, la sua passione per il Cristo, la sua disponibilità a mettersi in gioco per “inventarsi” un nuovo genere letterario che permette a noi, oggi, di conoscere l’annuncio del Regno.

Dietro ai nomi ci sono delle persone, dei caratteri, dei percorsi, degli eventi che, come anelli di una catena, hanno fatto giungere fino a me, oggi, la gioia dello scoprirmi amato. Grazie Marco per questa tua disponibilità, per la tua costanza, grazie perché la tua testimonianza è arrivata fino a noi. Diventiamo anche noi anello di questa lunga catena.

E che bello sapere che anche nella prima comunità si finiva col litigare, salvo poi ritrovarsi sull’essenziale!

✝️ Commento al brano del Vangelo di: ✝ Mc 16, 15-20

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