Filtrare il moscerino e ingoiare il cammello. L’immagine è visivamente forte ed efficace e rende subito l’idea di un atteggiamento sciocco e inappropriato.
Gesù non contesta ai farisei la loro puntigliosità, forse un po’ fanatica, e la loro generosità, che li spinge ad interpretare la Legge ampliandola, giungendo ad estendere l’obbligo di destinare il 10% delle proprie rendite al tempio, alle spezie da condimento! Gesù rimprovera loro il fatto che queste sottigliezze occupano talmente tanto spazio interiore da scordare, poi, l’essenziale della fede che è la pratica della giustizia.
Purtroppo anche oggi assistiamo, a volte, ad atteggiamenti di questo genere: persone fanatiche e bigotte che frequentano con assiduità le nostre liturgie con devozione e che, fuori dalla chiesa, sono pettegole e acide, fior di devoti che, nel privato, vivono una doppia morale, sacerdoti molto attenti all’abito ma meno attenti alle persone…
Il rischio dell’ipocrisia, per noi devoti, è sempre in agguato. Il vangelo di oggi, allora, prendiamolo così com’è: indigesto. E facciamo l’esame di coscienza a noi stessi, non al vicino. A furia di ingoiare cammelli si rischia di restare soffocati…
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