HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 24 Novembre 2023

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 24 Novembre 2023

Commento al brano del Vangelo di: Lc 19,45-48

È un pirata, il Signore, non un marinaio ligio e azzimato. È divorato dal fuoco di Dio, come i profeti, colmo di zelo bruciante. E no, non sopporta di vedere il tempio ridotto ad un supermercato, non concepisce un rapporto con Dio basato sul ricatto e non sull’amore.

Perché questo facciamo: ci avviciniamo a Dio per chiedere, per barattare, per contrattare. Disposti a sfinirci di rosari pur di avere un contraccambio. Sicuri come siamo che Dio vada convinto, certi come siamo di dover attirare la sua attenzione dall’alto dei cieli. Allora costruiamo un mondo di riferimento al sacro, con parole, gesti, luoghi specifici, una sorta di porta di accesso al divino.

Che, però, ha scelto di abitare in mezzo a noi, facendo del quotidiano un tempio e cercando adoratori in spirito e verità. Ma, niente, spesso, ancora troppo spesso, la nostra fede si riduce ad una lista della spesa da sottoporre a Dio finché ci ascolti.

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Allora, sì, per questa visione distorta del Padre, per questa assurda manipolazione, il Maestro è disposto a ribaltare tavoli e ad attirarsi tutto l’odio dei benpensanti di ogni tempo e di ogni luogo. Ma non gli importa: è disposto a morire, e morirà, pur di non tradire il volto di Dio che ha scoperto e che racconta. E la folla impazzisce per lui, lo ama, pende dalle sue labbra.

Perché vero, perché innamorato, perché radioso, perché trasgressivo ma senza autocompiacersi. Così il Signore, il pirata di Dio, entra nelle nostre piccole devozioni e le ribalta, ci obbliga a ripensare la nostra fede e la nostra relazione col Padre. Perché nel cammino di fede il rischio di adattarci, di tirare su banchetti di compravendita divina, è sempre presente.

Allora Gesù interviene e ribalta tutto. E che lo faccia, sempre, per non correre il rischio di manipolare Dio. Come la folla, anche noi pendiamo dalle tue labbra Signore, ascoltiamo ogni giorno e meditiamo la Parola che trascende e trasfigura le nostre parole. Perché ti amiamo e ci siamo scoperti amati, perché desideriamo più di ogni altra cosa che tu ci conduca a conoscere Dio.

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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