Gesù vorrebbe sedere in riva al mare e godersi qualche attimo di pace, ascoltando lo sciabordio delle onde e lasciandosi accarezzare dal caldo sole di Galilea.
E invece deve alzarsi perché la folla lo ha riconosciuto e gli si stringe intorno, anzi, prende una barca e si allontana da riva qualche metro per poter predicare. Resta comunque seduto ma, questa volta, comincia ad ammaestrare. Tenerissimo Signore che sempre si mette da parte!
Che non fa l’offeso o lo scocciato, che non diventa scontroso né si lascia travolgere dal malumore! Nonostante la stanchezza, il necessario diritto alla riservatezza e alla gestione dei tempi, si lascia sempre intenerire dalla compassione verso la folla che vede come pecore senza pastore…
No, io non sono capace di giungere a tanto, devo essere sincero. Ma ammiro la forza interiore del Signore, la sua infinita pazienza che gli deriva dall’amore verso le persone che ha davanti, la sua capacità di vedere in chi lo cerca degli assetati, dei mendicanti, dei poveri in cerca di sostengo. Proviamo, almeno un poco, ad imitarlo in questa giornata, accogliendo chi incroceremo…
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Una parte del seme cadde sul terreno buono e diede frutto.
Dal Vangelo secondo Matteo
Mt 13, 1-9
Quel giorno Gesù uscì di casa e sedette in riva al mare. Si radunò attorno a lui tanta folla che egli salì su una barca e si mise a sedere, mentre tutta la folla stava sulla spiaggia.
Egli parlò loro di molte cose con parabole. E disse: «Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; germogliò subito, perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde sui rovi, e i rovi crebbero e la soffocarono. Un’altra parte cadde sul terreno buono e diede frutto: il cento, il sessanta, il trenta per uno. Chi ha orecchi, ascolti».
Parola del Signore.