HomeVangelo del GiornoPaolo Curtaz - Commento al Vangelo del 24 Giugno 2024

Paolo Curtaz – Commento al Vangelo del 24 Giugno 2024

Commento al brano del Vangelo di: Lc 1 ,57-66.80

Oggi la Chiesa festeggia la nascita di Giovanni il battezzatore, l’unico santo, insieme a Maria, di cui si celebra il compleanno. La sua figura è stata talmente importante da meritare questo onore riservato a pochissimi!

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Ci sono persone che rendono onore alla razza umana, uomini e donne che nelle loro scelte e nel loro operato ci fanno sentire orgogliosi di appartenervi. Gesù stesso lo indica come il più grande uomo mai vissuto, il più grande tra i nati di donna (Mt 11,11).

Giovanni è sicuramente fra questi: chiamato fin da bambino ad assumere un ruolo scomodo, quello del profeta, ha vissuto questo compito con grande serietà, diventando il punto di riferimento per un intero popolo alla ricerca di Dio. Ricerca che la rinata classe sacerdotale, sorta intorno al tempio in costruzione, evidentemente non riusciva a soddisfare.

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Quanta credibilità deve dimostrare un profeta per convincere migliaia di persone a scendere nel deserto per ascoltare una sua parola? Eppure anche per noi oggi è così: la fame e la sete di infinito che portiamo nel cuore ci spingono alla ricerca di parole che possono orientare le nostre scelte.

Sul bisogno di felicità che portiamo nel cuore la società contemporanea ha costruito un intero sistema finanziario. Ciò che ci è necessario è, invece, una parola che ci conduca a Dio, che vada dritto all’essenziale. Una Parola di cui Giovanni è diventato voce.

Giovanni austero asceta del deserto, tagliente predicatore, profeta disposto a morire per mantenere fede alla sua missione di verità. Giovanni che prepara e dispone il popolo all’accoglienza del Messia ma che, teneramente, resta anche lui spiazzato dall’originalità di questo Messia.

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Come biasimare Giovanni? Tutto impregnato dell’Antico testamento, invita alla conversione il popolo minacciando vendette e punizioni: il Messia è pronto a tagliare l’albero che non produce frutto. Gesù, invece di abbattere l’albero improduttivo, lo pota e lo concima sperando che porti frutto!

FONTE: Amen – La Parola che salvaIl blog di Paolo

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